DIECI RIFELSSIONI SUL MUFLONE
1.- Il Muflone inserito nella macchia mediterranea non è dannoso, e il piccolo nucleo ormai da decenni integrato nell’Isola del Giglio non è invasivo. Non esistono studi attendibili su questo caso, ma tutti i dati raccolti dimostrano inequivocabilmente proprio il contrario.
2.- Il Muflone può avere, in questa situazione, un effetto benefico brucando in modo diffuso e non localizzato, eliminando la copertura erbosa che nella stagione arida disseccherebbe, e così contribuendo a prevenire e contenere possibili incendi. In casi analoghi sono stati riscontrati anche notevoli effetti benefici sulla microfauna e sulla flora, grazie al calpestìo, alla movimentazione e alla fertilizzazione del terreno.
3.- Questa vicenda è stata già doverosamente sottoposta alla attenzione della Magistratura:
a) in sede penale, per competenza alle Procure della Repubblica di Livorno e di Grosseto, per accertare eventuali reati;
b) in sede contabile, alla Procura Regionale della Corte dei Conti della Toscana, per evidente grave danno erariale.
4.- Anche se si fosse accertata una spiccata invasività del Muflone, nulla ne avrebbe mai giustificato lo sterminio, essendo comunque possibile catturarlo e spostarlo, o confinarlo in ampie Aree Faunistiche;
5.- Aprire un Parco alle sparatorie dei cacciatori, ancorché goffamente travestiti da sele-controllori (non effettuerebbero infatti alcuna selezione o scelta, ma solo uno sterminio programmato) contraddice palesemente missione e finalità di un Parco, con effetti negativi (disturbo alla fauna, pericolo di incidenti, allontanamento del turismo naturalistico, etc).
6.- Sono state affacciate varie ipotesi di reato ai sensi del Codice Penale: uccisioni di animali (638), maltrattamento di animali (727), malversazione (316bis), truffa aggravata per conseguire erogazioni pubbliche (640bis), e via dicendo.
7.- In realtà, appare del tutto spropositato il costo di questi Progetti LIFE destinati alle Isole dell’Arcipelago Toscano: Montecristo, Pianosa e Giglio, e stupisce il fatto che non esistano seri controlli al riguardo, nonostante siano già stati sollecitati (ad esempio con l’interrogazione dell’Europarlamentare di Europa Verde Eleonora Evi).
8.- Il caso più impressionante è quello di LIFE Montecristo, che ha comportato la spesa di € 1,6 milioni per spargere 14 Tonnellate del letale veleno Brodifacoum, con effetti disastrosi sull’ecosistema e sulla fauna terrestre e marina, che andrebbe ora documentata e rivelata (si erano registrate morti di mammiferi, uccelli, invertebrati e animali anche marini, spiaggiamenti di cetacei, e in definitiva non risulta del tutto eradicato il ratto, contro il quale avrebbero potuto e dovuto essere adottate misure ben diverse).
9.- Ma la cosa più incredibile, è che tutto ciò sta avvenendo impunemente in uno dei comprensori europei più tutelati dalla Normativa nazionale e internazionale: Parco Nazionale, ZSC e ZPS a livello UE, e MAB Unesco, attorniato da Riserve Marine e dal Santuario dei Cetacei.
10.- In questo contesto, appare sconcertante il ruolo di Parkiller recidivo, a base di piombo e veleno, che qualcuno ha assimilato alla figura di Josef Mengele, detto Todesengel (Angelo della Morte), un “serial killer” profeta della Eugenica e del Razzismo. Il “danno d’immagine” del Parco, anche a livello internazionale, risulta ormai incommensurabile, con disastrosi effetti sull’economia e sul turismo isolano.
Franco Tassi
Centro Parchi Internazionale