LA STORIA DI PUCHI
Questa fotografia è stata scattata dalla fotoreporter Jo-Anne McArthur qualche anno fa. Ritrae Puchi una scimmia cappuccina trovata nel 2004 mentre vagava nell’autostrada che costeggia Chicago. Della sua storia fino a quel momento non si sa nulla. Soltanto che era già abbastanza anziano, che aveva senza dubbio sofferto e probabilmente era sopravvissuto a un incendio che gli aveva bruciato tutti i capelli. Una volta arrivato al Centro Recupero di Gainesville in Florida hanno persino dovuto togliergli un occhio, tanto era infettato e malmesso. Eppure, nonostante questo, Puchi si è ben presto ritagliato la fama della scimmia più socievole di tutto il Santuario, tanto che le persone che lo incontravano se ne innamoravano perdutamente e sentivano il bisogno di tornare a salutarlo di tanto in tanto. “Tutte le voci su Puchi sono vere: era visibilmente felice di trascorrere del tempo con noi umani. Quando ti guardava sembrava ti guardasse nell’anima. Ti faceva sentire visto! Dopo aver incontrato Puchi una volta, volevi incontrarlo ancora e ancora.” ha scritto Jo-Anne McArthur per il suo progetto We Media Animals.”Mi sono anche innamorato di quell’adorabile, gentile e dolce Puchi, che mi ha preso ripetutamente la mano nella sua… così toccante.” ha aggiunto Michael Blumenthal, poeta dell’Accademia dei Poeti Americani. Puchi era la prova vivente che gli animali hanno una incredibile capacità di perdonare e continuano a fidarsi degli umani persino se questi gli hanno fatto del male. Ma Puchi era anche la prova che ancora oggi il mercato degli animali esotici è purtroppo molto diffuso. Non solo negli Stati Uniti, ma anche qui in Italia. Per fortuna qualcosa sta cambiando. Il 2 maggio scorso Puchi ha lasciato la nostra dimensione. I veterinari del centro recupero hanno stimato che avesse circa 40 anni, un’età quasi incredibile per una scimmia cappuccina che solitamente raggiunge al massimo i 30. Puchi è un esempio di resistenza alle avversità. Buon viaggio Puchi e grazie per tutta la lotta.